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Archivi del mese: Dicembre 2012

Visita ai presepi di Roma

Ringraziamo il Signore e Padre Valeriano per questa giornata.

Quando abbiamo ricevuto l’invito a questo pellegrinaggio, abbiamo sentito nel cuore il desiderio di fare questa esperienza per capire meglio quale “cometa” stiamo seguendo. Allontanandomi dai rumori delle nostre citta’, dalla corsa per i vari impegni e a volte inutili affanni, abbiamo trovato un tempo per il silenzio interiore e per una riflessione alla ricerca dell’essenziale.

Il clima natalizio ci ha facilmente introdotto nel percorso che abbiamo fatto. Visitando i presepi abbiamo meditato il mistero del Natale: Gesu’ nasce in una famiglia e si fa vicino all’uomo. Questa buona notizia ci da’ speranza, gioia e voglia di camminare.

Abbiamo lodato e ringraziato Dio per la maestosita’, la bellezza e la storia delle chiese visitate e per la vita dei santi che abbiamo pregato.

Grazie Padre Valeriano per la sua simpatia e preparazione. Insieme ad Adriana (una catechista della Parrocchia di Ottaviano) e a tutti i partecipanti abbiamo vissuto veramente una bella giornata!

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“A chi doneremo questa gioia?” di Teresa Zicchieri

Una domanda sorprendente e spontanea dopo un’esperienza preziosa, fatta da un bel gruppo di fedeli della Parrocchia Sant’Anna di Pontinia nel giorno della commemorazione dei SS Innocenti. Radunati col nuovo parroco, P. Valeriano Montini, dei Piamartini di Brescia, siamo andati in treno a Roma ,in visita ai presepi allestiti in alcune caratteristiche chiese di Roma […].

Continua la lettura dell'articolo: In visita ai presepi di Roma

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Si Parte …..

Cari Amici,
Oggi  per me inizia una  nuova vita.  Malpensa ore 20.45 si parte per l’Africa.
Ogni nascita richiede un travaglio di sofferenza, ma poi c’è la gioia di vedere una nuova “creatura”.
Chiedo al Signore di accompagnarmi perché con i nuovi fratelli Angolani possa far crescere il suo Regno di Amore , di Giustizia e di Pace.
Vi chiedo di pregare per me e  qualche volta farvi sentire, così anche se lontani, ci sentiremo in comunione.
Un forte abbraccio.
 
P. Gian Paolo
 
P.S. appena posso vi darò mie notizie. Fino al 4 gennaio sarò in Mozambico , poi a Luanda mia destinazione.
 

Tradizionale incontro di calcio Scouts FSE vs AC – 2012

 
Come da tradizione il 26/12/2012 alle ore 11.00 presso lo stadio comunale si è svolto l'incontro di calcio tra l'Azione Cattolica e Scout FSE di Pontinia.
Il calcio d'inizio è stato dato da padre Valeriano.
L'incontro è terminato con la vittoria degli  Scouts con il risultato di 4 – 1.
Dopo la partita le due squadre hanno festeggiato con un brindisi di festa insieme ad amici e familiari.
Aspettiamo l'anno prossimo per rivederli nuovamente in campo.
 
Grazie a tutti per aver partecipato!!!.
 
Per il quinto anno consecutivo, in occasione delle festività Natalizie, gli Scout e l’Azione Cattolica che fanno riferimento alla Parrocchia S.Anna di Pontinia hanno dato vita ad un’entusiasmante partita di calcio presso il campo comunale.
Come sempre hanno partecipato alla manifestazione circa 40 ragazzi/e sia attualmente impegnati nella vita associativa che ex appartenenti ai gruppi, gareggiando con uno spirito di gioia che trasforma l’evento in un momento di comunione tra due delle principali realtà parrocchiali.
Con il calcio d’inizio di Padre Valeriano e la direzione di gara affidata a Gianfranco Casalati, che ringraziamo ancora una volta per la sua importantissima partecipazione, in una splendida mattinata di sole la partita è stata come al solito vivace e ricca di emozioni. Quest’anno, inoltre, c’è stata una novità sugli spalti: una brillante e sarcastica telecronaca.
Per il primo anno, dopo aver raccolto solo due pareggi e due sconfitte, gli Scout hanno prevalso con un secco 4-1 che compensa in parte anche l’amaro pareggio dello scorso anno.  Partita ricca di azioni su entrambe i fronti, ma le azioni pericolose sono state quasi tutte a pannaggio degli scout che ben 4 volte sono riusciti a capitalizzare. Due enormi opportunità sprecate, una per parte, con gli Scout che in contropiede, a tu per tu con il portiere si fanno ipnotizzare e sull’altro fronte con l’Azione Cattolica che calcia alle stelle un calcio di rigore.
A fine partita terzo tempo con aperitivo per tutti, giocatori e spettatori, per gli auguri di fine anno e poi via con le tradizionali vignette/calendari che sottolineano la bravura di chi ha vinto.
L’appuntamento è per il prossimo anno con una nuova avvincente sfida!!!!
 

Natale 2012

A tutti, soprattutto a chi è più provato dalla vita,

auguri di un Santo Natale.

 

P. Giovanni, P. Mario e P. Valeriano

Facciamo nostra la riflessione di  Papini sul senso del Natale.
Preghiamo perché ciascuno di noi possa “ esultare  “, perchè
Il Salvatore può nascere nel nostro cuore”

 

25 dicembre 1955

Anche se Cristo nascesse mille e diecimila volte a Betlemme,
a nulla ti gioverà se non nasce almeno una volta nel tuo cuore. 
Ma come potrà accadere questa nascita interiore?
Eppure questo miracolo nuovo non è impossibile
purché sia desiderato e aspettato. 
Il giorno nel quale non sentirai una punta di amarezza e
di gelosia dinanzi alla gioia del nemico o dell'amico,
rallegrati perché è segno che quella nascita è prossima.
Il giorno nel quale non sentirai una segreta onda di piacere
dinanzi alla sventura e alla caduta altrui, consolati perché la nascita è vicina.
Il giorno nel quale sentirai il bisogno di portare un po' di letizia a chi è triste e
l'impulso di alleggerire il dolore o la miseria anche di una sola creatura,
sii lieto perché l'arrivo di Dio è imminente.
E se un giorno sarai percosso o perseguitato dalla sventura e perderai salute e forza,
figli e amici e dovrai sopportare l'ottusità, la malignità e la gelidità dei vicini e dei lontani;
ma nonostante tutto non ti abbandonerai a lamenti né a bestemmie e
accetterai tutto con animo sereno,
esulta e trionfa perché il portento che pareva impossibile è avvenuto
e il Salvatore è già nato nel tuo cuore.
Non sei più solo, non sarai più solo.
Il buio della notte fiammeggerà come se mille stelle chiomate
giungessero da ogni punto del cielo
a festeggiare l'incontro della tua breve giornata umana con la divina eternità.

Giovanni Papini

Auguri da P. Gian Paolo

Maria“Oh no! Non è facile credere, è più facile ragionare.
Non è facile accettare il mistero che ti supera sempre e che ti allarga sempre i limiti della tua povertà.
Dover credere che quel bimbo che ha portato in seno Maria è figlio dell'Altissimo. Sì, è stato semplice concepirlo nella carne, estremamente più impegnativo concepirlo nella fede! Quale cammino!
Eppure non ne esiste un altro. Non c'è altra scelta.
Vuoi tu, spaventato dal credere, tornare indietro, pensare che non è vero, che è inutile tentare, che è una illusione quella di un Dio che si fa uomo, che non c'è Messia di salvezza, che tutto è un caos, che sul mondo domina l'irrazionale, che sarà la morte a vincere sul traguardo e non la vita? No!
Se credere è difficile, non credere è morte certa.
Se sperare contro ogni speranza è eroico, il non sperare è angoscia mortale.
Se amare ti costa il sangue, non amare è inferno.
Credo, Signore!
Credo perché voglio vivere.
Credo perché quella del credere è l'unica risposta degna di te che sei il Trascendente, l'Infinito, il Creatore, la Salvezza, la Vita, la Luce, l'Amore, il Tutto.
 

BUON NATALE , GESU’, L’EMMANUELE, IL DIO CON NOI TI ACCOMPAGNI E TU POSSA SENTIRE IN OGNI ISTANTE LA SUA DOLCE PRESENZA.

P. Gian Paolo

Penitenziale per giovani e adulti ore 21:00

confessione
 
Questa sera alle ore 21:00 ci sarà la celebrazione Penitenziale. E' un evento IMPORTANTISSIMO! Cerchiamo di non mancare.

1. “Non avrai altro Dio all’infuori di me” (Dt 5,7). “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente” (Mt 22,37). Amo così il Signore? Gli dò il primo posto nella mia vita? Mi impegno a rifiutare ogni idolo che possa frapporsi fra me e Lui, sia esso il denaro, il piacere, la superstizione o il potere? Ascolto con fede la Sua Parola? Sono perseverante nella preghiera?

2. “Non pronunciare il nome di Dio invano” (Dt 5,11). Rispetto il nome santo di Dio? Abuso mai del riferimento a Lui, per offenderLo o servirmi di Lui invece di servirLo? Benedico Dio in ogni mio atto? Mi rimetto senza riserve alla Sua volontà su di me, confidando totalmente in Lui? Mi affido con umiltà e fiducia alla guida e all’insegnamento dei Pastori, che il Signore ha dato alla Sua Chiesa? Mi impegno ad approfondire e nutrire la mia vita di fede?

3. “Ricordati di santificare le feste” (cf. Dt 5,12-15). Vivo la centralità della Domenica, a cominciare dal suo cuore pulsante che è la celebrazione dell’eucaristia, e gli altri giorni sacri al Signore per lodarLo e ringraziarLo, per affidarmi a Lui e riposare in Lui? Partecipo con fedeltà e impegno alla liturgia festiva, preparandomi ad essa con la preghiera e sforzandomi di trarne frutto durante tutta la settimana? Santifico il giorno di festa con qualche gesto di amore verso chi ha bisogno?

4. “Onora il padre e la madre” (Dt 5,16). Amo e rispetto coloro che mi hanno dato la vita? Mi sforzo di comprenderli ed aiutarli soprattutto nella loro debolezza e nei loro limiti?

5. “Non uccidere” (Dt 5,17). Mi sforzo di rispettare e promuovere la vita in tutte le sue fasi e in tutti i suoi aspetti? Faccio tutto ciò che è in mio potere per il bene degli altri? Ho fatto del male a qualcuno con esplicita intenzione di farlo? «Amerai il prossimo tuo come te stesso» (Mt 22,39). Come vivo la carità verso il prossimo? Sono attento e disponibile soprattutto verso i più poveri e i più deboli? Amo me stesso sapendo accettare i miei limiti sotto lo sguardo di Dio?

6. “Non commettere atti impuri” (cf. Dt 5,18). “Non desiderare la donna del tuo prossimo” (Dt 5,21). Sono casto nei pensieri e nelle azioni? Mi sforzo di amare con gratuità, libero dalla tentazione del possesso e della gelosia? Rispetto sempre e in tutto la dignità della persona umana? Tratto il mio corpo e il corpo altrui come tempio dello Spirito Santo?

7. “Non rubare” (Dt 5,19). “Non desiderare la roba degli altri” (Dt 5,21). Rispetto i beni del creato? Sono onesto nel lavoro e nei miei rapporti con gli altri? Rispetto il frutto del lavoro altrui? Sono invidioso del bene degli altri? Mi sforzo di rendere gli altri felici o penso solo alla mia felicità?

8. “Non pronunciare falsa testimonianza” (Dt 5,20). Sono sincero e leale in ogni mia parola e azione? Testimonio sempre e solo la verità? Cerco di dare fiducia e agisco in modo da meritarla?

9. Mi sforzo di seguire Gesù sulla via del dono di me stesso a Dio e agli altri? Cerco di essere come Lui umile, povero e casto?

10. Incontro il Signore fedelmente nei sacramenti, nella comunione fraterna e nel servizio dei più poveri? Vivo la speranza nella vita eterna, guardando ogni cosa nella luce del Dio che viene e confidando sempre nelle Sue promesse?
 

Terza domenica di Avvento

Giovanni il Battista è al centro della Parola di Dio da due domeniche! Perché?

Se vogliamo che il nostro avvento diventi preparazione ad un evento non lo possiamo legare al ricordo della nascita di Gesù ma alla sua seconda venuta nella gloria. Allora ci mettiamo alla scuola di Giovanni Battista per imparare come si prepara la venuta di Gesù. Il Vangelo ci dice che dobbiamo parlare alle persone nella loro situazione di vita, aiutarle a vivere l’attesa del Signore nella realtà in cui si trovano (ecco cosa vuol dire dare una tunica, condividere il cibo …) Dobbiamo aiutare le persone ad accogliere ed amare la propria vita come è nella sua realtà … compito non facile visto che la stragrande maggioranza delle persone non fa che lamentarsi della loro situazione. Ma la nostra missione va oltre.

Dobbiamo parlare a chi è stato battezzato “in Spirito Santo e fuoco” ricordando che le cose di questo mondo sono “paglia” che il fuoco distrugge … non possiamo lavorare, faticare, sudare per le cose di questo mondo dalle quali la morte ci separerà ma per l’amore evangelico che cambia questa nostra vita dandole un sapore di “eternità” e che ci fa lavorare, faticare, sudare per la costruzione del Regno di Dio dove tutto il mondo trova pace e benessere.

Buon Avvento.

Padre Gian Carlo

Uomo tra gli uomini

 
Meditazione sul mistero dell'incarnazione. 

[youtube jXNKjY1tuI4]

 
E’ una notte fredda, una notte come tutte le altre.
Bethlemme è in subbuglio. Carovane di profughi stanno invadendo la città di Davide. Non ci sono più letti, stanno finendo le provviste, ognuno si accampa dove può e come può. Anche Maria e Giuseppe, cercano un angolo riparato.
Maria lo sa, lo sente. Come tutte le madri sa che suo figlio sta per venire alla luce.
Ma per loro, nella locanda, non c’è posto e si devono accampare in una stalla.
La vita del piccolo Gesù inizia nel segno del rifiuto.
Altre porte, per Lui e per i suoi discepoli di ogni tempo, saranno chiuse.
Altre stalle metropolitane verranno occupate da chi nella vita non ha trovato altro che porte chiuse.
 
In una notte così, riempita di freddo e di rifiuto, nasce il Figlio di Dio.
 
Pronti o non pronti, desiderosi o indifferenti, sereni o indaffarati, Gesù è nato!
Dio è entrato nella storia. L’eterno abita il tempo. Dio si è fatto uomo tra gli uomini.
Non potremo più arrabbiarci con Lui, addossargli colpe che non ha e puntare il dito contro il cielo accusandolo d’essere lontano.
No, Lui è qui. Lui è presente. Lui è in mezzo a noi.
 
Mi stupisce e mi affascina questo Dio così innamorato dell’uomo da diventare uno di noi per rivelarsi e farsi conoscere.
Dio non ha trovato luogo più affascinate e amabile della nostra carne e ha deciso di abitarla e trasfigurarla.
Dio abita la nostra umanità senza sovvertirla, senza addolcirla o levigarla. Dio si fa uomo in tutto e per tutto: il mal di testa è odioso anche per Gesù, il freddo è pungente anche per il Figlio di Dio, la morte di un amico è straziante anche per il Rabbì di Nazareth.
 
Tutto questo è bellissimo perché ci svela che il Natale non è solo una rivelazione su Dio, ma anche sull’uomo e sull’umanità!
Devo prendermi cura di me e dei miei fratelli, perché questa carne e questa umanità è stata scelta da Dio fin dall’eternità per essere il luogo della sua rivelazione.
La nostra carne, con tutte le sue finitudini e debolezze, brilla di una potenza e di una dignità indicibile perché è creata da Dio e abitata da Dio.
Non solo la nostra umanità esce dalle sue mani, ma diventa le sue mani che proseguono e portano a compimento l’opera della creazione.
 
Tutto questo è fantastico e a pensarci bene toglie davvero il fiato.
Ma non basta. Dobbiamo fare ancora un passo.
Dio decide di farsi uomo e la cosa strepitosa è il “come”.
 
L’eterno Dio ha davanti ha sé una infinità incalcolabile di possibilità per portare a termine il suo progetto di incarnazione:
un paese in pace e con un’economia florida,
un popolo potente, autonomo e in espansione,
una città moderna e attrezzata,
un padre primario di qualche importante clinica ospedaliera,
una madre figlia di uomo potente e ricco,
una clinica moderna e un equipe specializzata,
un servizio in diretta per dare grande risalto su tutti i quotidiani del globo della nascita dell’atteso messia.
Invece no, lo sappiamo bene, Dio ha scelto un’altra strada.
Dio ha un’altro stile. Stupendo e incredibile.
 
Dio sceglie la tredicenne Maria e il falegname Giuseppe, entrambi esuli per la follia di un imperatore che decide di trascrivere nei suoi cataloghi il popolo di Dio.
Dio sceglie un piccolo popolo schiacciato dalla dominazione romana.
Dio sceglie la città di Betlemme, patria del re Davide.
Dio sceglie la piccolezza, il nascondimento, l’irrilevanza.
Dio sceglie una stalla.
 
È così che l’Eterno entra dentro la nostra storia.
È così che Dio viene ad abitare tra gli uomini.
È così che l’Infinito decide di piantare la sua tenda in mezzo alle nostre.
 
L’immensità che neppure i cieli possono contenere, ora è stretta tra le braccia tremanti di Maria. Dio è lì, in quel cucciolo di messia infreddolito e indifeso, che deve essere allattato al seno di sua madre, cambiato, coccolato e curato.
Quel bimbo è il nostro Dio.
Quel bimbo con i pugni serrati e le guance rosse è l’incarnazione del Verbo eterno di Dio. Lui è il festeggiato! Lui è la festa!
 
Allora buon Natale a tutti!
 
A te che lo senti vicino, perché come Lui abiti la periferia della storia, hai trovato porte chiuse e mastichi solitudine ogni giorno.
A te che hai smesso di mangiare pur di avere qualcuno che si accorga di te.
A te che stai cercando di fare un passo verso di Lui e non riesci a vedere che Lui ne ha già fatti cento verso di te.
A te che dopo anni farai Natale senza il tuo amato marito.
A te che dopo tanta solitudine hai trovato l’amore.
A te che ogni giorno ti chiedi come hai fatto a non capire ciò che stava accadendo a tuo figlio.
A te che ancora non trovi la forza per guarire.
A te che stai rivoluzionando la tua vita e provi a fidarti fino in fondo della Sua Parola.
A te che sei sprofondato nel silenzio e dopo che tua moglie ti ha abbandonato affoghi il tuo dolore nell’alcol.
A te che finalmente stringi tra le braccia un figlio tanto desiderato ed amato.
 
Auguri a te, che hai atteso e invocato la venuta del Signore e auguri anche a te che da tutto questo non ti sei lasciato nemmeno sfiorare. Forse ancora non lo sai, ma Dio per te si è fatto uomo.
 

Il Viaggio

Che Dio ci aiuti a crescere nel suo amore!

Padre Gian Paolo

Scaricate questo bellissimo file inviatoci da Padre Paolo per aiutarci a vivere al meglio questo tempo di Avvento:

>>>Il viaggio<<<

Voce di uno che grida nel deserto

“Voce di uno  che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! … Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!”. A Maria è bastato il sussurro di Dio ed ha risposto prontamente e totalmente il suo SÌ che ha permesso a Dio di dare compimento al suo progetto di salvezza. Per noi, spesso sordi alla Parola, deve esserci il grido forte e possente del Battista che ci chiama a conversione, ad aprire la nostra vita all’incontro con Gesù (che significa appunto “Dio che salva”). 

Riusciremo a raddrizzare il nostro desiderio di Lui, ad amarLo con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze?!? Riusciremo ad abbattere la montagna del nostro orgoglio e della nostra autosufficienza?!? Riusciremo ad abbassare ogni colle del nostro egoismo ed a creare rapporti più fraterni?!?

Saremo capaci di tentare seriamente di riempire il burrone dell’indifferenza, dell’odio, dell’invidia e gelosia, in una parola di ogni peccato per rendere la nostra vita una testimonianza coerente della salvezza operata da Dio nel suo Figlio Gesù?!? Natale si avvicina rapidamente (mancano solo 16 giorni) … ascoltare l’invito del Battista è raddrizzare le vie tortuose cioè riorientare la propria vita al suo unico senso Gesù. Buon Avvento!

 
Padre Giancarlo
 
piamarta3
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