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50^ Anniversario Gruppo Scouts FSE Pontinia 1 1969-2019

Presso la nostra parrochia, nei giorni 27 e 28 ottbre (Sabato/Domenica) si è festeggiato il cinquantesimo anniversario del Gruppo Scouts FSE Pontinia1.

La cerimonia è iniziata sabato alle ore 16.00 presso l'Oratorio Sant'Anna, con il Quadrato iniziale, l'alza bandiera, il rinnovo della Promessa, la presentazione del logo e del motto ideato dai ragazzi, la consegna del brevetto di capo ad un RS del Gruppo e gemellagio con il Gruppo di Comacchio 1.

Alla cerimonia hanno presenziato le Autorità Civili e Militari di Pontinia, la comunità dei Padri Piamartini, i Gruppi del Distretto Lazio Sud, altri Gruppi significativi incontrati in questo mezzo secolo di storia e tutte le associazioni parrocchiali.

Alle ore 18.00 la presentazione della mostra fotografica curata da Luigi Veca, il quale negli ultimi due anni ha raccolto più di cinquemila fotografie che documentano questi cinquanta anni.

Alle ore 19.00 la santa messa celebrata da Mons. Mariano Crociata vescovo della Diocesi di Latina Terracina Sezze Priverno.

Alle ore 20.00 cena comunitaria con la partecipazione degli ospiti presenti, dei padri della nostra parrocchia e dei responsabili dei gruppo Scout.

Domenica 28 alle ore 10.00 un grande gioco per le via di Pontinia e infine alle ore 12.00 un aperitivo con tutti i partecipanti e la chiusura dei festeggiamenti.

Cosa vuoi che faccia per te?

 
Cosa vuoi che faccia per te? Oggi Gesù mi pone la stessa identica domanda.
Possiamo rispondere la gloria.
Oppure che io veda.
Possiamo ambire a successi, applausi, riconoscimenti. 
O chiedere luce.
Che io veda, Signore, perché sono sprofondato nella mia tenebre.
Non richieste di visibilità e riconoscimento. Non logica aziendale. Non logica di questo mondo.
Perché di servi liberi e autentici, di persone che si prendono a cuore la felicità altrui, senza contrapposizioni, senza toni rabbiosi, senza secondi fini ha urgente bisogno, oggi, il mondo.
E la Chiesa
 

La Chiesa nel cinema

Beati gli insoddisfatti, se diventano cercatori di tesori

Gesù uscito sulla strada, e vuol dire: Gesù libero maestro, aperto a tutti gli incontri, a chiunque incroci il suo cammino o lo attenda alla svolta del sentiero. Maestro che insegna l'arte dell'incontro.
Ed ecco un tale, uno senza nome, gli corre incontro: come uno che ha fretta, fretta di vivere. Come faccio per ricevere la vita eterna? Termine che non indica la vita senza fine, ma la vita stessa dell'Eterno. Gesù risponde elencando cinque comandamenti e un precetto (non frodare) che non riguardano Dio, ma le persone; non come hai creduto, ma come hai amato. Questi trasmettono vita, la vita di Dio che è amore.
Maestro, però tutto questo io l'ho già fatto, da sempre. E non mi ha riempito la vita. Vive quella beatitudine dimenticata e generativa che dice: "Beati gli insoddisfatti, perché diventeranno cercatori di tesori".
Ora fa anche una esperienza da brivido, sente su di sé lo sguardo di Gesù, incrocia i suoi occhi amanti, può naufragarvi dentro: Gesù fissò lo sguardo su di lui e lo amò. E se io dovessi continuare il racconto direi: adesso gli va dietro, adesso subisce l'incantamento del Signore, non resiste a quegli occhi… Invece la conclusione del racconto va nella direzione che non ti aspetti: Una cosa ti manca, va', vendi, dona ai poveri… Sarai felice se farai felice qualcuno; fai felici altri se vuoi essere felice.
E poi segui me: capovolgere la vita. Le bilance della felicità pesano sui loro piatti la valuta più pregiata dell'esistenza, che sta nel dare e nel ricevere amore. Il maestro buono non ha come obiettivo inculcare la povertà in quell'uomo ricco e senza nome, ma riempire la sua vita di volti e di nomi.
E se ne andò triste perché aveva molti beni.
Nel Vangelo molti altri ricchi si sono incontrati con Gesù: Zaccheo, Levi, Lazzaro, Susanna, Giovanna. Che cosa hanno di diverso questi ricchi che Gesù amava, sui quali con il suo gruppo si appoggiava? Hanno saputo creare comunione: Zaccheo e Levi riempiono le loro case di commensali; Susanna e Giovanna assistono i dodici con i loro beni (Luca 8,3). Le regole del Vangelo sul denaro si possono ridurre a due soltanto: a) non accumulare, b) quello che hai, ce l'hai per condividerlo. Non porre la tua sicurezza nell'accumulo, ma nella condivisione.
Seguire Cristo non è un discorso di sacrifici, ma di moltiplicazione: lasciare tutto ma per avere tutto. Infatti il Vangelo continua: Pietro allora prese a dirgli: Signore, ecco noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito, cosa avremo in cambio? Avrai in cambio cento volte tanto, avrai cento fratelli e un cuore moltiplicato. Non rinuncia, se non della zavorra che impedisce il volo, il Vangelo è addizione di vita.

P. Ermes Ronchi

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