Amami come sei
Alla scoperta di Padre Piamarta
Abbiamo aggiornato la pagina della Congregazione, aggiungendo alcuni interessanti documenti, per aiutarci a comprendere meglio il messaggio di cui fu portavoce Padre Piamarta.
Li trovate in fondo alla pagina:
- L'umiltà di P.Piamarta
- Piamarta e il lavoro
- Piamarta e il quotidiano
- Piamarta e la cultura
- Piamarta sacerdote bresciano
- Piamarta Santificarsi
- Spiritualità di P.Piamarta
Venite in disparte e riposatevi un pò
Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto e riposatevi un po’ … questa frase di Gesù mi sembra essere la più bella definizione della preghiera e della domenica! Così preghiamo nel prefazio del Giorno del Signore: “È veramente giusto benedirti e ringraziarti, Padre santo, sorgente della verità e della vita, perché in questo giorno di festa ci hai convocato nella tua casa. Oggi la tua famiglia, riunita nell’ascolto della Parola e nella comunione dell’unico Pane spezzato, fa memoria del Signore risorto nell’attesa della domenica senza tramonto, quando l’umanità intera entrerà nel tuo riposo. Allora vedremo il tuo volto e loderemo senza fine la tua misericordia. Con questa gioiosa speranza, uniti agli angeli e ai santi proclamiamo a una sola voce l’inno della tua gloria: Santo, Santo, Santo …”.
Il Paradiso, la Vita eterna vengono presentati come il Riposo ed allora comprendiamo come il “riposatevi” di Gesù non è nient’altro che aprirci un momento il Paradiso e farci entrare nella Comunione divina, farci sentire il suo abbraccio, la sua presenza ristoratrice e risanatrice. Anche lo Spirito Santo viene presentato come Riposo nella fatica. Riprendiamoci il tempo della preghiera quotidiana e domenicale sia personale che familiare come una straordinaria occasione di riposo, di pacificazione e di rigenerazione. Trova il tuo angolo di preghiera e provaci! Buona settimana con un grande abbraccio!
Padre Giancarlo
Nulla ci può separare dall’amore del Padre
Anche questa settimana Padre Giancarlo ci delizia con una sua riflessione. Grazie di cuore!!!
"In Gesù, Dio Padre ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere figli adottivi … L’inno con cui San Paolo inizia la lettera ai cristiani di Efeso (seconda lettura della messa di domenica) è un atto di ringraziamento al Padre per il dono straordinario di suo Figlio Gesù.
Davanti a questo stupendo disegno non possiamo che lodare e magnificare il Signore per quanto ha fatto per la nostra salvezza … Invece le lamentele sono sempre sulle nostre labbra!
Come possiamo sentirci mandati a testimoniare la verità di Dio se continuiamo a lamentarci di quello che il Signore fa per noi? Il cristiano, per tutta la sua vita, deve essere grato al Signore per il dono della fede e sentendosi amato come un figlio deve vivere con la certezza che “nulla può separarlo dall’amore del Padre” … quindi vive nella serenità e nella pace, perché sa in chi ha posto la propria speranza!!!
E se così non fosse? … dobbiamo verificare come abbiamo permesso alla fede di crescere dentro di noi … dobbiamo verificare se la nostra vita si è ancorata ai beni della terra invece che ai beni del Cielo!
Buona settimana!"
Pellegrinaggio Maria SS.ma Del Colle
Padre Gian Paolo,
Le scrivo queste due righe per avere l'occasione di inviare alcune foto del pellegrinaggio a Lenola del 1 giugno 2012.
Con particolare emozione, vorrei segnalare un nuovo evento straordinario: il cipresso seccato e successivamente caduto dalla facciata sinistra del Santuario già da diversi anni, ha ripreso a vegetare, infatti se osservate bene le foto di gruppo scattate all'esterno del Santuario il giorno del pellegrinaggio, sul lato sinistro della facciata si notano due rametti che spuntano esattamente nella stessa posizione del precedente cipresso seccato e poi caduto.
Insomma, il prodigio si ripete dopo quasi 400 anni, Evviva Maria.
Salvatore De Parolis
Dio sempre ascolta con attenzione i suoi figli …
Santa Maria Goretti
Il martirio
Sono le prime ore pomeridiane del 5 luglio 1902. Le famiglie Serenelli e Goretti sono intente alla trebbiatura delle fave. Sui covoni, distesi per terra, circolano due carri (le caratteristiche "barozze"), trainati ciascuno da un paio di buoi. Uno dei carri è guidato da Angelo Gorretti, l'altro da Alessandro. Altri tre, dei figli di Assunta, si divertono ad osservare e a salire di tanto in tanto sui carri. Giovanni Serenelli è disteso su una balla di fieno ai piedi della scala di casa, perché malato di malaria.
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